Tribunale di Bologna: l’emoji del pollice alzato vale come consenso
Il Tribunale di Bologna, con un’ordinanza del 16 febbraio 2025, ha stabilito che l’emoji del pollice alzato può essere considerata espressione di consenso in una comunicazione digitale. Il caso riguardava un contenzioso tra condomini: un proprietario lamentava la perdita del diritto di veduta a causa dell’installazione di una pergotenda sul balcone soprastante.
Gli installatori avevano condiviso su una chat WhatsApp condominiale una descrizione dettagliata del progetto, con foto e specifiche tecniche. Uno dei partecipanti aveva risposto con un messaggio che includeva l’emoji del pollice alzato, interpretata dal tribunale come assenso consapevole.
La sentenza sottolinea l’importanza della comunicazione digitale nei rapporti giuridici e il valore probatorio dei messaggi istantanei, purché documentati adeguatamente. Questo caso potrebbe avere implicazioni significative per il riconoscimento di accordi e consensi in ambito legale.
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